Jeep “Avenger”, primo passo nel full electric

156 cavalli equivalenti, 260 newtonmetro di coppia e un’autonomia dichiarata in ciclo combinato Wltp di 400 chilometri, indotta dalla presenza di un pacco batterie di produzione Catl da 54 chilowatt nominali e 51 netti. Queste, in sintesi, le credenziali con cui Jeep ha presentato “Avenger” la sua prima vettura full electric e capostipite di una successiva gamma di veicoli essenzialmente destinati all’Europa.

Inserita nel segmento commerciale “B” e proposta con carrozzeria rialzata tipo suv, “Avenger” è al momento disponibile solo con trazione singola anteriore gestita mediante i sistemi “SelecTerrain” e “Hill Descent Assist”, proposti di serie per agevolare eventuali escursioni off road non troppo impegnative.

Guida agevolata sui fondi difficili

“Selec Terrain” come lascia intuire il nome, permette di modulare la coppia motrice in funzione del fondo su cui la vettura si muove selezionando le modalità di guida “Snow”, “Mud” o Sand”, ma sostiene anche la guida su strada con le modalità “Normal”, “Eco”, per aumentare l’autonomia, e “Sport”. “Hill Descent Assist” assiste invece il driver quando è alle prese con ripide discese impedendo che l’auto prenda velocità, una modalità di guida che su strada poco serve ma che abbinata a una luce libera di venti centimetri, ad angoli di angoli d’attacco e di dosso da venti gradi e a un angolo d’uscita di 32 gradi permetterà alla futura versione a trazione integrale di muoversi in off road come ci si aspetta da una vera Jeep. Lunga solo 408 centimetri, circa 15 centimetri meno di “Renegade”, altro suv di classe “B” proposto da Jeep, larga 172 centimetri e alta di 153, “Avenger” è in definitiva un suv compatto orientato a sostenere tratte a corto e medio raggio, con le prime che se affrontate in ambiti cittadini promettono anche autonomie in ciclo Wlpt urbano di 550 chilometri.

A tali utilizzi guarda peraltro anche un baule da 355 litri di capacità ampliabili abbattendo in toto o in parte lo schienale posteriore e adeguati a un’auto che non vuole ambire ai grandi viaggi pur potendo sostenerli in termini di prestazioni, comfort e sicurezza. La velocità massima è in effetti buona, 150 chilometri ora, ma quando si affrontano lunghe tratte con un’auto elettrica più che le prestazioni velocistiche contano i tempi di ricarica delle batterie quando scese al venti per cento della loro capacità e quindi sono da riportare almeno all’80.



Nel caso specifico le pause di ricarica oscillano fra un minimo di 24 minuti e un massimo di cinque ore e mezza a seconda del collegamento con la rete attuato per alimentare i 17 moduli contenenti 102 celle con chimica agli ioni di litio “Nmc”, nichel, manganese cobalto che equipaggiano la vettura. Se ricaricati con un cavo “Mode 4” collegato a una colonnina in grado di erogare fino a cento chilowatt di corrente continua permettono di riprendere il viaggio in meno di mezz’ora, mentre usando un cavo “Mode 3” collegato a una colonnina da 11 chilowatt operante in corrente alternata la sosta si prolunga a una mezza giornata.

Lo smartphone specchiato sul display

A livello di comfort gioca invece a favore la taratura morbida ma non cedevole delle sospensioni, McPherson all’avantreno e a ponte torcente al retrotreno, altre alla grande silenziosità di marcia tipica delle vetture elettriche, dote che permette di apprezzare l’acustica del sistema infotainment “Uconnect” offerto di serie. Questi si basa sulla presenza di un display da 26 centimetri di diagonale abbinato a un quadro strumenti digitale da 18 o 26 centimetri.

La grafica è simile a quella di uno smartphone e c’è la possibilità di specchiare il proprio dispositivo sul display tramite Android Auto e Apple Car Play. Presenti anche la navigazione integrata di TomTom con riconoscimento vocale e aggiornamenti over-the-air oltre a una nutrita serie di servizi e funzioni fruibili a distanza quali, per esempio, la localizzazione dell’auto, il blocco o lo sblocco delle portiere o il controllo dei parametri funzionali della vettura.

Guida autonoma livello 2

Fra le dotazioni di sicurezza da segnalare invece la guida autonoma di livello 2 con controllo automatico della velocità, della distanza e del mantenimento della corsia in una combinazione di “Adaptive Cruise Control” con “Lane Keeping Assist”, funzioni cui si affianca quella di “Traffic Jam Assist” che conduce in automatico l’auto nel traffico facendogli seguire quella che la precedere agendo su sterzo, freni e acceleratore. negli adas anche il sistema “Traffic Sign Recognition”, che legge e interpreta i segnali stradali; la frenata automatica di emergenza con rilevamento dei pedoni e dei ciclisti, l’ avviso di sonnolenza, i sensori di parcheggio a 360 gradi e una telecamera posteriore a 180 gradi con visione drone.

Leggi anche: Jeep, 4×4 forever: concept e filosofie progettuali

Titolo: Jeep “Avenger”, primo passo nel full electric

Autore: Redazione

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